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FARBEN VERNICI

Pitture e vernici professionali, trattamento legno e metalli a base acqua o solvente mono e bicomponente

COSA SONO LE VERNICI POLIURETANICHE BICOMPONENTI

Feb 2, 2022 | 0 commenti

Le vernici poliuretaniche rappresentano a livello di prestazioni fornite quanto di meglio si possa chiedere. A tutt’oggi, vista la superiorità prestazionale, sono largamente usate in carrozzeria automobilistica ed industriale, nonché in tutte quelle opere di carpenteria ove necessita buona protezione dei materiali ferrosi esposti in esterni.

Esse, come indica il nome stesso, producono più uretani. La base chimica è sempre costituita dalla reazione di isocianati/isocianurati (detti catalizzatori o indurenti) con il gruppo ossidrile OH conferito alla base, che può essere di diversa natura (alchidica, poliestere, acrilica ecc). Affermare semplicemente il termine “poliuretanica” è quindi estremamente riduttivo, essenziale ai fini prestazionali è il numero di legami conferiti e soprattutto la qualità dei legami prodotti (aromatici, alifatici o misti così come rigidi o plastici).

Questo spiega la differenza di prezzo per prodotti tutti detti poliuretanici riscontrabile sul mercato. Gli isocianati (indurenti) sono essenzialmente di natura aromatica ed alifatica, i primi sono genericamente più reattivi ma sono vulnerabili quando sottoposti ad intenso irraggiamento solare, provocando evidenti ingiallimenti, decolorazioni ed opacizzazioni del film applicato. I secondi non soffrono di questo tipo di problema, ma sono decisamente più costosi e meno reattivi, necessitando di adeguati acceleranti di reazione.

Un altro fattore che determina la futura resistenza del film di vernice è la quantità di legami prodotti, più questi saranno e maggiore sarà la resistenza conferita. Gli svantaggi sono il costo elevato e soprattutto la tossicità degli isocianati, tanto che le recenti direttive europee obbligano gli utilizzatori di munirsi di regolare “patentino” per l’uso degli stessi. L’uso a spruzzo degli isocianati predispone inoltre, all’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie aeree di tipo omologato, ovvero basate su maschere facciali integrali ed ermetiche con apporto di ossigeno dall’esterno mediante tubatura. Altre tipologie di protezione aerea (ancora molto diffuse) sono da considerarsi non conformi, con annesse possibili conseguenze per i Datori di lavoro, in caso di future conclamate patologie insorte.

Articolo scritto da: P.to ind.le Massimo Rubbi – membro A.I.T.I.V.A. Regione Emilia Romagna – CTU n. 48 Tribunale di Piacenza. Tel: 0039 3289205637