Durante quest’anno si sono susseguiti continui e reiterati aumenti di molte materie prime utilizzate nel settore, con contestuale difficoltà di reperimento delle stesse:
- A novembre e dicembre 2020 abbiamo avuto l’aumento delle resine isocianiche, mercato con produttori di TDI e HDI che sono di fatto oligopolisti determinando incrementi su tutti i cicli poliuretanici
- I solventi sono aumentati: tra il +20%e il 95% in pochi mesi. La mancanza di Butile Acetato e Butilacrilato, dovuta al fermo di produzione a causa del Covid, ne ha più che raddoppiato il costo, con conseguente impatto su resine Acriliche.
- Le resine epossidiche sono aumentate del 52% in soli due mesi (vedi dati ISIS)
- Le resine poliesteri aumentano del 15-20% per l’aumento di Neopentilglicole, acido adipico e acido isoftalico.
- I solventi aromatici seguono abitualmente l’andamento del petrolio.
- I trasporti a lungo raggio dall’estremo oriente hanno subito aumenti anche del 150%.
Nel frattempo sono state dichiarate altre cause di “forza maggiore” I produttori, pur seguendo strade diverse, sono stati tutti forzati a limitare i danni, con l’intento di non perdere ordini e commissioni. In molti casi, pur rivedendo i listini, hanno visto scendere i propri ricarichi, e in altri casi anche forzatamente, hanno dovuto rimpiazzare alcuni ingredienti, differenziandosi ancora una volta per la bravura e competenza dei propri tecnici e responsabili di produzione. Chi è più bravo e competente ha sicuramente ridotto i danni, ma come in tutti i settori è ancora determinante il fattore umano. Non necessariamente la marca più famosa ed altisonante dispone anche dei tecnici migliori.
Articolo scritto da: P.to ind.le Massimo Rubbi – membro A.I.T.I.V.A. Regione Emilia Romagna – CTU n. 48 Tribunale di Piacenza. Tel: 0039 3289205637